In fotografia: Famiglia Bersanetti

Ciao Papà. Mi manchi tanto, ti voglio bene.

In fotografia: Giacomo con Zeno Bersanetti

In fotografia: Giacomo con Chiara Veronelli

In fotografia: Famiglia Bersanetti

In fotografia: Giacomo con Benyapa Aummawan, Luca Bersanetti e Chaiyasit

Ciao papà… Sebbene sia difficile, soprattutto in questo momento, seguire questo tuo prezioso insegnamento, mi sforzerò sempre di metterlo in pratica e di condividerlo con gli altri, così come mi hai detto tante volte: “Felici ogni giorno, qualsiasi cosa accada!”.

Grazie di tutto papà, ti voglio bene.

In fotografia: Gicomo con Vodas

In fotografia: Giacomo con Vodas e Kira

In fotografia: Giacomo con Monica Barbaglia e Francesco Voltolina

L’anima di ciascuno di noi sceglie un “compagno segreto”, sarà lui a guidarci nel cammino.

Abbiamo percorso insieme un sacco di km, levatacce e sfacchinate non indifferenti.

Continueremo a viaggiare insieme.

In fotografia: Giacomo con Sara Mutti

Alexander Williams

Il vino espressione della terra, narrazione del mondo dei vignaioli, testimonianza della loro fatica e del loro estro…la nostra passione comune.

Nelle parole e nei disegni riecheggia l’immagine di chi non c’è più.

In fotografia: Giacomo con Silvia VItali

Nei tuoi occhi la meraviglia per il mondo, nelle tue mani il potere di trasformarla in arte. Grazie maestro!

In fotografia: Giacomo con Simona Licini

Ci sono persone che si credono speciali. Altre che silenziosamente lo sono.

In fotografia: Giacomo con Andrea Massarotti

Il tuo fare e pensare, in modo accurato e appassionato, rimarranno sempre in noi.

Grazie infinite Giacomo.

Nella tua amabile visione la semplicità si è trasformata in armonica creatività.

In fotografia: Giacomo con Francesco Voltolina, Michela Fapanni e Silvia VItali

Durante la mattinata di allestimento a Vinitaly 2018, sfrecciavi tra gli stand della Franciacorta a bordo di una bicicletta. Al pomeriggio in Biblioteca Capitolare di Verona per intervistare Francesco Radino e Cesare Pillon, a seguire la presentazione del libro “Nell’oasi della Lugana, l’anima di Zenato”.

La tua passione e dedizione ci guideranno.

In fotografia: Giacomo con Sara Ghilardi

Barbara Gavazzi

​In fotografia: Giacomo con Stefano Pantalone e Maurizio Grisa (nello specchio)

In fotografia: Giacomo con Stefano Bolognini

In fotografia: Giacomo con Paolo Crippa

​In fotografia: Giacomo con Luca Gipponi, Zeno Bersanetti, Alexander Williams, Paolo Crippa, Gabriele Rossi e Andrea Massarotti

In fotografia: Giacomo con Francesco Voltolina, Marilena Colussi e Alexander Williams

In fotografia: Giacomo con Mariuccia Borio e Claudio Castellaro

Era un pomeriggio di inizio primavera, ultimo appuntamento della giornata nelle terre che elogiavi sin dalla partenza la mattina presto.

Un paio di curve strette tra le vigne, non ti fidavi del tutto quando guidavo io eh, un trattore incrociato e una Cascina sulla sinistra.

Filari di vigne, germogli, tiepido serale e stanchezza della giornata. Mi chiedo “Ma dove siamo finiti?”.

Escono due donne, sorridenti, ti abbracciano, sorridi, sorridono.

Tè caldo, piccola cucina di campagna e la stanchezza che sale. Penso “Non ce la faccio più, a che ora torneremo?”.

Si parla della nuova etichetta, del nuovo vino. Un uvaggio recuperato, unico, antico, raro.

Ti illumini, ascolti, comprendi e interpreti. Ti ascoltano, si illuminano, sposano il progetto.

Mi fermo, il tempo si ferma, il tè fuma.

Non penso più al viaggio di ritorno, non penso all’autostrada, non penso a domani.

Ora. Vino, tè. etichette, archetipi, sorrisi, ricordi delle prime etichette studiate, foto di bambine sulla vespa del nonno.

Non penso più al viaggio di ritorno.

Il tramonto alla finestra, alla mia destra. Si ancora del tè grazie.

Ora è un momento bellissimo. Ora faccio quello che mi piace, ora fai quello che ti piace.

La passione per il lavoro l’ho imparata da te.

Mi manchi, anche se non te lo posso dire.

Ora non penso più al viaggio di ritorno.

Ciao Giacomo!

Ciao caro Giacomo.

Ti conoscevo da tantissimo, era la metà degli anni ottanta.
Facevi un giornale: l’Etichetta.​

Tu ne eri l’art director, il motore.

Lo dirigeva Veronelli, il mito.

Poi abbiamo fatto altre cose insieme.

Non moltissime, purtroppo, sicuramente meno di quelle che avremmo voluto.

Lasciavi molta libertà, non eri un art di quelli che ti sta col fiato sul collo.
Avevo la tua fiducia, lo sapevo e lo sentivo.
La tua grafica era pulita, innovativa, alle volte imprevista.

Avevi l’ambizione più sana: la qualità.
Doveva essere massima. Sempre. Se no meglio niente.

Mi mancherai.

In fotografia: Luigi Veronelli

​In fotografia: Giacomo con Anayeli Guadarrama Cano, Juan Sanchez Del Romero e Alexander Williams

Giacomo e io abbiamo lavorato insieme per quarant’anni. Ho tante foto insieme a lui. Ho scelto questa anche se non è la più bella, ma è una delle più importanti: è il giorno in cui ci hanno assegnato il premio Packaging al Vinitaly 1996. Era il primo premio internazionale che veniva assegnato a Cascina Castlèt e riconosceva il grande lavoro grafico realizzato da Giacomo per vestire tutti i miei vini. Ancora oggi ogni mia bottiglia in giro per il mondo “parla” grazie a lui. Penso di poter dire che è stato l’amico che mi hai capita più di chiunque altro. Resta vivo lì, sulle mie etichette, e in tutti i ricordi della nostra lunga, bella amicizia.

In fotografia: Giacomo con Mariuccia Borio

Auguri Giacomo!! Un ricordo di una persona meravigliosa che ha saputo entrare in perfetta armonia con la nostra Famiglia.

Grazie all’amicizia e al grande contributo professionale e impeccabile dimostratoci.

Non ci resta che continuare a onorare ciò che abbiamo fatto insieme e continuare ai tanti ancora progetti a cui stavamo lavorando insieme. il nostro desiderio oggi è di portarli avanti con quella tua stessa passione, sapendo che il tuo spirito e i tuoi insegnamenti saranno sempre con noi.

Con grande amicizia e stima!

In fotografia: Giacomo con Mariuccia Borio, Romano Dogliotti e Zeno Bersanetti

Un saluto speciale a Giacomo, grande professionista con il quale abbiamo iniziato e condiviso un percorso virtuoso. I tuoi preziosi insegnamenti e la tua simpatia e umanità mi accompagneranno nel mio percorso. Buon viaggio…

In fotografia: Giacomo con Mattia Vezzola

Ho conosciuto Giacomo nel 1998. Ero un giovane PM in Zonin. Da allora mi ha accompagnato sempre, in Valdo, Cavit, GIV.

Di Giacomo ho sempre ammirato la sua cura per il dettaglio, la sua visione, la sua capacità di ascolto, la sua gentilezza.

Sempre disponibile per un consiglio, capace di interpretare e tradurre in progetto ogni brief. Le sue etichette e il suo ricordo mi accompagneranno sempre.

In fotografia: Giacomo con Riccardo Bianco e Maria Graziano

Ho conosciuto Giacomo circa 5 anni fa. Era un uomo gentile, i cui tanti talenti lo avevano presto incoronato una delle stelle più luminose del firmamento del design italiano. Eppure era così alla mano ed era così facile parlare con lui!

È stato uno dei più grandi designer e professionisti con cui ho avuto il privilegio di lavorare, perché era pieno di passione e aveva una mente brillante e originale. Il suo approccio creativo al mondo del vino non era mai banale e gli permetteva di progettare etichette raffinate e uniche, che parlavano un linguaggio gentile come lui, che andava sempre oltre la mera strategia commerciale.

Grazie alla sua grande sensibilità artistica e alla sua empatia ha saputo catturare la bellezza ovunque e tradurla con naturalezza attraverso la sua creatività. Era una persona di classe, un uomo generoso, che amava investire il suo tempo insegnando ai giovani designer e condividendo con loro il suo know-how e la sua esperienza. Il suo team era una famiglia e tutti in SGA lo consideravano come un padre.

Giacomo ha perso la sua battaglia contro il Covid19, ma non sarà dimenticato! Io sarò sempre grata a lui e al suo genio creativo perché la sua vita e le sue opere non sono solo l’eredità di SGA, ma anche parte del patrimonio culturale italiano di cui fare tesoro per sempre.

Ciao, caro Giacomo!

Durante una convention alle SINCETTE, abbiamo fatto un video a Jacques Mell e Giacomo mi fa da assistente….

In fotografia: Giacomo con Jaques Mell e Claudio Amadei

Caro Giacomo, non posso fare a meno di ricordarti in un momento di enorme difficoltà per me. Mi avevi citato Rousseau: «non esiste felicità senza coraggio, né virtù senza lotta». Ora più che mai capisco queste parole, uno dei tantissimi insegnamenti che mi hai lasciato… Nella mia memoria resteranno per sempre la tua saggezza, la tua eleganza, la tua curiosità, la tua correttezza. Ma forse quello che conserverò più gelosamente nel cuore è la tua risata. Arrivava all’improvviso, era una sorpresa fragorosa e genuina, che pur alimentata a volte da un’inezia sapeva coinvolgere e trascinare. «Tutta la vita è così, caro mio, e bisogna prenderla com’è; e chi non è asino ci ride. […] Impari a prendere sul serio quel che merita di essere preso sul serio, e a ridere del rimanente!». Questa è la citazione di Hesse che ora invece voglio dedicarti io. Potresti averla scritta tu.

A tutti gli affetti che lasci privi della tua allegria e della tua presenza, infine, voglio ripetere qualcosa che mi dicesti una volta: le sfide maggiori investono solo le persone grandi, che hanno la capacità e la forza per superarle ed uscirne ancor più rafforzate. Coraggio.

In questo paesaggio abbiamo incontrato per l‘ultima volta Giacomo, fra i vigneti di Monteverro, a Capalbio. Ricordiamo con immenso piacere e dolcezza il suo modo attento e dettagliato nel riflettere e descrivere pensieri e idee. Il suo approccio professionale ed allo stesso tempo passionale verso il mondo del vino e oltre ci mancherà ...

Il signor Giacomo Bersanetti è stato una persona di rara intelligenza e sensibilità. Mi ha organizzato una importante esposizione dopo avere visitato più volte il mio studio e dialogato con me, ha promosso etichette per vini importanti creandole da mie pitture dando quindi valore alla mia persona. Per me è vicino e avrà la mia attenzione per tutta la vita. Grazie di cuore

In fotografia: Jaimy Fiumana e Giacomo

Siamo stati felici di lavorare con Giacomo, un professionista unico per professionalità, cultura ed educazione. Gli oggetti che ha progettato sono ancora dopo tanti anni strumenti di lavoro validi per i nostri team.

Chiara Medioli Fedrigoni

È stato un onore lavorare con Giacomo in questi anni. Credo che Giacomo abbia avuto un ruolo importante nello sviluppo del settore del vino in Italia ed abbia contribuito molto nell’elevarne l’ immagine e l’identità. Uomo di profonda cultura e passione per la vita. Grazie a Giacomo ho imparato la cura del dettaglio e ad apprezzare la profonda ricerca creativa che caratterizzavano i suoi progetti, apparentemente così semplici, ma straordinariamente eleganti, di una bellezza senza tempo. Ricordo quando mi disse “le belle etichette sono una forma d’ arte accessibile a tutti” e di quanto ne andasse fiero.
Ho apprezzato ogni singolo momento insieme, in particolare quando si illuminava a parlare di quel piatto tipico o di quel dolce, dell’ ultimo libro letto o più semplicemente dei suoi cani. Grazie per il tempo che abbiamo condiviso

In fotografia: Giacomo

Carissimi, vorrei portare un pensiero a Giacomo, ci tengo a dire che non lo conoscevo; presso SGA ho fatto solo un colloquio anzi due. Non sono stata presa, ma poco importa, Giacomo ha visto qualcosa di più, ha visto la mia passione per il vino, mi ha regalato anche un paio di libri che custodisco con cura, ricordo che quella sera sono uscita dal vostro ufficio con gli occhi illuminati stringendo i libri al petto. Ho un bellissimo ricordo, due serate passate insieme a parlare di vino.

Giacomo è sempre nei nostri cuori……è un pezzo di storia della Nuova Litocolor. Zanotti e tutti noi lo ricordiamo così…..sorridente.

La mia scultura per Giacomo

In fotografia, la scultura realizzata per Giacomo